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La Campania, una lunga tradizione nel Second hand

 

Fonti storiche raccontano che già a partire dal 1700 nei vari mercati di Napoli, si commerciassero abiti usati. Si trattava perlopiù di vestiti da lavoro, o meglio cenci che rammendati all’infinito venivano poi rivenduti a pochi soldi o barattati per un “tozzo di pane”.

È però verso la fine della Seconda Guerra mondiale, coincisa con l’intervento statunitense in Italia, che in Campania si assiste alla nascita di un vero e proprio commercio degli abiti usati,  quello delle cosiddette “pezze” americane, vendute in particolar modo presso il Mercato di Resina, oggi Ercolano.

LA STORIA - IL MERCATO DELL'USATO DI RESINA

Il mercato di Resina – probabilmente il più famoso dei mercati di abiti di seconda mano e surplus militare dell’intero meridione, è nato nel 1944, quando si cominciarono a smerciare oggetti e vestiti trafugati ai convogli americani di passaggio.

Il mercato è poi cresciuto negli anni successivi diventando una vera e propria istituzione quando le “pezze americane”, giungevano dagli Stati Uniti sulle bancarelle di varie cittadine italiane, nell’ambito del Piano Marshall.

In quegli anni il pezzo pregiato di un commercio molto florido erano soprattutto i jeans americani.

 Ercolano, infatti, fu una delle prime città d’Europa in cui si vendeva questo tipo di indumenti, solitamente esponendoli direttamente al suolo.

Superato un momento di crisi dopo il terremoto degli anni Ottanta, il mercato  è rinato dopo il 1996, grazie a un intenso programma di ristrutturazione e riqualificazione.

Un tempo meta di stilisti, registi e collezionisti alla ricerca di pezzi unici continua ancora oggi, seppur molto ridimensionato, ad attrarre amanti del vintage di tutta Italia tra le viuzze affollate e le piazze intorno a via Pugliano, a Ercolano.

I selezionatori oggi: l’Industry 4.0

La tradizione e l’esperienza delle famiglie che un tempo selezionavano e rivendevano vestiario di seconda mano nella zona del mercato di Resina sono state tramandate di generazione in generazione.

Oggi quell’esperienza è sfociata in piccole e medie aziende del territorio, soprattutto nel comune di Caserta, che insieme costituiscono il più importante polo per il recupero, la selezione e la commercializzazione di abbigliamento usato in Italia e probabilmente in Europa.

Grazie agli incentivi per l’industria 4.0 di cui le aziende del mezzogiorno hanno beneficiato molti imprenditori della selezione hanno intrapreso negli ultimi anni una vera e propria trasformazione.

L’introduzione di nuove tecnologie e l’automatizzazione di diverse fasi del processo di selezione, imballo e logistica hanno portato a un miglioramento della sicurezza sul lavoro e ad un incremento di efficienza di oltre il 20%.